opere che lui ritiene incompiute, tra le quali il ritratto di Monna Lisa Gherardini del
Giocondo e il profilo di una dama sconosciuta. Gian Giacomo Caprotti, detto Salaì, è stato
per molti anni l’allievo prediletto di Leonardo ma ultimamente è stato soppiantato da
Francesco Melzi. Lo stesso testamento del Maestro favorisce Francesco Melzi, lasciando assai
poco a Salaì, il quale dipinge copie fedeli di alcuni dipinti leonardeschi, compreso quello
della dama sconosciuta. Ha inizio la dispersione delle opere del Maestro attraverso il tempo e
lo spazio. Il romanzo segue le vicende dei due ritratti di donna, quello dipinto da Leonardo e
la copia fatta da Caprotti, in un’alternanza di riferimenti alla storia e di avvenimenti di
fantasia. Dopo molte peripezie il finale svelerà che la realtà non sta tanto in ciò che è vero
quanto in ciò che vero si vuole credere.